gorizia

Ponte SR117
Eros ALLONE
STORIA
Negli anni 70 risultava necessario ampliare il collegamento tra la città di Gorizia e l’entroterra, il progetto della Strada statale 56 aveva lo scopo di collegare i paesi di Cormons, Capriva, S. Lorenzo Isontino, Mossa e Lucinico alla città di Gorizia. All’interno di questo progetto era presente anche il collegamento della zona industriale della città il cui ponte è principale protagonista con il suo compimento tra la fine degli anni ’70 e inizi anni ’80.Alla fine degli anni ’90 a causa del decreto sul trasferimento di funzioni dallo stato alla regione la strada SR 117 nel Comune di Gorizia, sulla quale il ponte è situato, è passata sotto la gestione regionale. Si estende sulla pianura vicino a Gorizia ed è delimitato a Est da una scarpata in roccia arenacea e ad ovest da un argine. Sono state fatte diverse valutazioni della stabilità del ponte a seguito di richieste di transitabilità di alcuni trasporti eccezionali nel 2019 e nel 2022.
Nel 2023, sono state condotte ispezioni dettagliate per completare un’approfondita analisi del rischio sismico, migliorando la comprensione delle condizioni strutturali.

Foto: G. Bartelloni

Fig.1 Foto: E. Allone Fig.2 Foto: G. Bartelloni
TECNICA
ll viadotto si estende per circa 530 m, comprensivi degli elementi di collegamento alle due sponde del fiume (spalle), ed è composto da 15 campate con luci variabili tra i 30 e 40 metri. La carreggiata unica, larga 10 m, prevede una corsia per senso di marcia ed una banchina laterale per lato. È delimitata lateralmente da barriere laterali (guard rail in acciaio).I 15 impalcati, collegati tra essi da giunti trasversali in neoprene, sono composti da una soletta in cemento armato supportata da 4 travi a doppia T in calcestruzzo precompresso a cavi pretesi che si interrompono ad ogni appoggio. Le 4 travi dell’impalcato sono connesse tra di loro attraverso 4 traversi che dividono la luce in 3 parti eguali. Gli elementi verticali che portano il peso a terra (le pile) sono realizzati in c.a. a sezione circolare e la connessione con l’impalcato avviene con pulvini e stampelle. La metà degli impalcati appoggia su pulvini, l’altra metà su stampelle. Le spalle sono costituite da muri realizzati in c.a., ad est posizionata su una scarpata in roccia arenacea mentre ad ovest la spalla avanza rispetto all’argine esistente. Gli elementi verticali sono poggiati su plinti a loro volta sorretti da 4 pali ciascuno infissi nel terreno.
TECNICA
ll viadotto si estende per circa 530 m, comprensivi degli elementi di collegamento alle due sponde del fiume (spalle), ed è composto da 15 campate con luci variabili tra i 30 e 40 metri. La carreggiata unica, larga 10 m, prevede una corsia per senso di marcia ed una banchina laterale per lato. È delimitata lateralmente da barriere laterali (guard rail in acciaio).I 15 impalcati, collegati tra essi da giunti trasversali in neoprene, sono composti da una soletta in cemento armato supportata da 4 travi a doppia T in calcestruzzo precompresso a cavi pretesi che si interrompono ad ogni appoggio. Le 4 travi dell’impalcato sono connesse tra di loro attraverso 4 traversi che dividono la luce in 3 parti eguali. Gli elementi verticali che portano il peso a terra (le pile) sono realizzati in c.a. a sezione circolare e la connessione con l’impalcato avviene con pulvini e stampelle. La metà degli impalcati appoggia su pulvini, l’altra metà su stampelle. Le spalle sono costituite da muri realizzati in c.a., ad est posizionata su una scarpata in roccia arenacea mentre ad ovest la spalla avanza rispetto all’argine esistente. Gli elementi verticali sono poggiati su plinti a loro volta sorretti da 4 pali ciascuno infissi nel terreno.

Fig.1 Foto: E. Allone Fig.2 Foto: G. Bartelloni
ATTUALITÀ
A seguito delle ispezioni realizzate nel 2023 con lo scopo di attribuire al ponte la classe di rischio sismico è stata verificata la sua capacità portante e sono stati identificati gli interventi di manutenzione di cui necessita per conservare il suo stato attuale. Il ponte attualmente ospita solamente traffico veicolare con una corsia per senso di marcia e una banchina laterale. Uno sviluppo delle funzioni da esso svolte attualmente non è stato valutato in quanto non si sono palesate necessità che mettono in difficoltà la struttura della rete stradale attuale della zona.Se ci fosse la necessità a seguito di variate esigenze di ampliare le funzionalità della struttura, lo stesso necessiterebbe di uno studio specifico e molto probabilmente di un ampliamento dell’impalcato.

Foto: E. Allone
