Kanal

Ponte di Canale

Gorazd HUMAR

STORIA

Nel punto in cui il letto dell’Isonzo si restringe, nel centro di Canale, sorge un elegante ponte in pietra a doppia arcata, considerato uno dei simboli del paese. Grazie alla sua posizione straordinaria conferisce al luogo un’identità inconfondibile. Si presume che un ponte esistesse già in epoca romana, ma non ci sono informazioni conservate a confermarlo. La prima menzione documentata di un ponte a Canale risale al 1361, anche se non viene specificato se fosse costruito in legno o in pietra. La descrizione più dettagliata della sua struttura si trova in un’appendice delle mappe militari Josephine, realizzate tra il 1763 e il 1787, in cui il ponte viene con precisione così descritto (citazione):
“Uno dei ponti più belli e ben costruiti, con pietre squadrate, si slancia sopra il fiume con un unico arco; ha uno spessore di appena 2 piedi, una larghezza di 9 piedi e una lunghezza di circa 50 passi”.
Grazie alla sua importanza strategica e commerciale, il ponte favorì lo sviluppo di Canale, trasformandolo rapidamente in un importante centro del medio Isontino. Nel 1813, durante la ritirata dalle Province Illiriche, l’esercito napoleonico francese fece saltare in aria il ponte di pietra. Fu il parroco Valentin Stanič, noto anche come alpinista e uomo illuminato, a promuoverne immediatamente la ricostruzione. Alcune fonti suggeriscono che sia stato lui stesso a eseguire le misurazioni e a redigere il progetto esecutivo del nuovo ponte. L’infrastruttura, realizzata interamente in pietra con una lunghezza di 42 metri con una luce dell’arco di 24 metri, venne aperto al traffico il 4 gennaio 1817. Tuttavia, il suo destino fu segnato e non riuscì a raggiungere nemmeno un secolo di vita.
Appena due giorni dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia alla monarchia austro-ungarica, il 23 maggio 1915, le truppe del genio austriaco fecero saltare l’arco del ponte, che crollò interamente nel fiume Isonzo. Il segretario municipale Anton Bajt descrisse questo drammatico evento con le seguenti parole:
“I ponti sull’Isonzo a Canale e nei pressi di Majda (nota: il ponte ferroviario di Ajba) furono fatti esplodere. Il fragoroso boato e la drammaticità dell’evento lasciarono un’impressione indelebile. I detriti del ponte di Canale, scagliati in alto e dispersi su un’ampia area, causarono ingenti danni ai tetti delle abitazioni circostanti. L’esplosione fu provocata dall’uso di 100 kg di dinamite”.
Nell’agosto del 1917, l’esercito italiano occupò Canale e, sul sito del precedente ponte in pietra, costruì inizialmente un ponte sospeso pedonale. Inoltre, non lontano dal ponte distrutto, fu realizzato un ponte galleggiante.
Dopo la fine della Prima guerra mondiale, Canale passò sotto il Regno d’Italia e le autorità iniziarono rapidamente la costruzione di un nuovo ponte in pietra. Durante i lavori, tra il 1918 e il 1920, fu eretta poco più a sud una struttura temporanea in ferro, che permetteva un traffico limitato attraverso l’Isonzo. Il ponte è rimasto invariato da allora e, nonostante i numerosi raid aerei alleati nei dintorni di Canale durante la Seconda guerra mondiale, venne risparmiato. Il ponte, con una larghezza di 8,5 metri, è caratterizzato da due arcate: la maggiore sovrasta l’Isonzo, con una luce di 25 metri, mentre l’arco più piccolo ha una luce di 15 metri.
Fonte PANG: Canale nel’anno 1818
Fonte PANG: Il ponte distrutto e la passerella, anno 1915
Fig. 1 Fonte PANG: Canale prima del’anno 1915; Fig. 2 Fonte Marijan Nanut: Canale nel perido tra le due guerre

IL PONTE È UNA GRANDE ATTRAZIONE TURISTICA

Il ponte, nella sua forma attuale, è uno dei simboli più riconoscibili di Canale, probabilmente la sua icona più rappresentativa. È difficile trovare una cartolina del luogo che non lo ritragga. Ogni anno, sul ponte si svolge la tradizionale gara di tuffi nell’Isonzo, un evento di grande richiamo internazionale che attira migliaia di spettatori sulle due rive del fiume. Per l’occasione, viene installata una speciale piattaforma di salto, progettata per garantire maggiore sicurezza e spettacolarità alle esibizioni.
A pochi passi dal ponte si trova una rinomata area balneare, apprezzata sia dagli abitanti del luogo che dai numerosi turisti ospiti del vicino campeggio. Sulla riva sinistra dell’Isonzo, poco prima del ponte, sorge la suggestiva Chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria di Canale, che ospita di frequente concerti. A completare il fascino dell’area attorno al ponte, vi è la Galleria di Riko Debenjak, che custodisce una ricca collezione di opere d’arte e ospita periodicamente mostre di artisti di fama.
Foto: Damijan Simčič

GLOSSARIO

UN AIUTO ALLA LETTURA DEL SITO

Ponte; Antenne o Torri; Apparecchi d’appoggio; Arco; Campata; Cavo/fune strutturale; Centina; Corda; Fondazioni; Freccia; Giunto; Impalcato; Larghezza sede stradale; Luce; Lunghezza ponte; Passerella; Pendini; Pile, Pilastri, Piloni; Piedritti; Pulvino; Spalle; Stralli; Struttura reticolare; Travi; Traversa; Traversina; Vincolo.