salcano

Osimo road bridge

Gorazd HUMAR

STORIA

IL PONTE È IL RISULTATO DI UN’OTTIMA COLLABORAZIONE TRA ITALIA ED EX JUGOSLAVIA

Nel 1985 è stata ufficialmente inaugurata la strada di 7,5 km che collega Salcano a Goriška Brda (Collio). L’opera più significativa lungo questo percorso è un ponte ad arco in cemento armato, lungo 238 metri, che attraversa il fiume Isonzo nelle immediate vicinanze di Salcano, con un arco di 102 metri.
La costruzione del ponte e della strada che collega Salcano a Goriška Brda (Collio) ha una storia turbolenta, interessante e di successo. Il progetto dell’attuale strada del Collio affonda le sue radici nella proficua cooperazione tra le autorità italiane e jugoslave, culminata nella firma degli Accordi di Osimo. Questi furono sottoscritti il 10 novembre 1975 a Osimo, nei pressi di Ancona, e risolsero diverse questioni di confine ancora aperte tra i due Paesi. Uno degli aspetti più rilevanti riguardava proprio la costruzione di questa strada, che attraversa il versante italiano del monte Sabotino, riducendo significativamente la distanza verso Goriška Brda (Collio). In base agli accordi, l’Italia concesse il passaggio della nuova infrastruttura per un tratto di 1,6 km all’interno del proprio territorio. Questa decisione rappresentò un passo significativo nelle relazioni politiche tra i due Stati, ponendo le basi per un progressivo avvicinamento e per una futura cooperazione tra i paesi europei.
Gli Accordi di Osimo disciplinavano anche gli aspetti tecnici della nuova strada, che furono successivamente perfezionati. Si stabilì che ciascun Paese avrebbe realizzato il tratto di strada ricadente nel proprio territorio e si definirono le modalità di gestione del traffico su questa particolare arteria transfrontaliera. Sul versante italiano, la strada era inizialmente delimitata da una rete metallica, progressivamente rimossa dopo l’adesione della Slovenia all’Unione Europea.

La strada del Collio, insieme al ponte sull’Isonzo, fu realizzata tra il 1978 e il 1985. La sua costruzione ridusse significativamente la distanza tra Goriška Brda (Collio) e il centro regionale di Nova Gorica, favorendo lo sviluppo di un’area fino ad allora prevalentemente agricola, oggi in crescente espansione anche dal punto di vista turistico. In particolare, la nuova infrastruttura ha agevolato l’accessibilità alla parte orientale del Collio e ha rafforzato la cooperazione con le comunità italiane confinanti. Gli Accordi di Osimo risolsero con successo anche le questioni legate alla gestione economica del fiume Isonzo, regolando il flusso delle sue acque attraverso le centrali idroelettriche situate sul versante sloveno. Questa regolamentazione influenzò anche le scelte progettuali e l’elevazione del ponte, determinandone la soluzione costruttiva.
Archivio PANG: L'inizio del getto dell'Arco
Fig.1 Archivio PANG: La Centina
Foto: Hana Furlan, Bungee jumping

TECNICA

Il ponte è stato progettato come una struttura in cemento armato, con un arco di 102 metri che ne costituisce l’elemento portante principale. Dal punto di vista architettonico, una tale progettazione è giustificata, poiché il ponte stradale si trova in prossimità del celebre ponte ferroviario in pietra di Salcano, rinomato a livello mondiale e qualsiasi altra soluzione architettonica sarebbe stata incompatibile con il contesto circostante.
Dal punto di vista geologico, l’arco del ponte è stato fondato, sul lato di Salcano, su strati di conglomerato, il che ha reso necessario un metodo di fondazione speciale con l’uso di pali e ancoraggi geologici. Sul versante del monte Sabotino, dove l’arco poggia anch’esso su pali, le condizioni di fondazione risultavano solo leggermente più favorevoli. Il problema maggiore nella costruzione del ponte è stato rappresentato dalla realizzazione dell’impalcatura portante della parte ad arco. La fondazione di questa impalcatura si basa su pali trivellati, poiché si trovava all’altezza del livello dell’acqua alta del fiume Isonzo, risalente a 50 anni. Le fondazioni dell’arco, invece, sono state posizionate al di sopra dell’altezza del livello dell’acqua alta registrato in un periodo di 100 anni.
Il compito dell’impalcatura era quello di sostenere tutti i carichi durante la costruzione dell’arco. Era costruito con tubi di ferro a forma di ventaglio a doppia faccia. Poiché ogni parte dell’impalcatura di supporto è stata costruita contemporaneamente su entrambe le sponde del fiume Isonzo, durante il montaggio è stato necessario ancorare l’impalcatura di supporto alla collina posteriore con funi d’acciaio. L’unione delle due parti del palco ha finalmente stabilizzato il palco stesso, che a causa dell’influenza dei forti venti che soffiano attraverso la valle dell’Isonzo ha dovuto essere assicurato lateralmente con ulteriori funi d’acciaio. Nel ponteggio portante di sostegno, costruito in poco più di tre mesi, sono stati installati complessivamente oltre 75 km di tubi in ferro per un peso complessivo di circa 400 tonnellate.
Particolare attenzione è stata prestata all’installazione del calcestruzzo nella parte ad arco del ponte. L’applicazione del calcestruzzo doveva avvenire simmetricamente su entrambe le metà e secondo un calendario geometrico e temporale ben definito. In sezione trasversale, l’arco è una scatola a tre camere ed è realizzato in cemento di 20 cm di spessore. Il cronoprogramma per la messa in opera del calcestruzzo doveva seguire le esigenze dello sviluppo temporale delle piccole deformazioni del calcestruzzo dovute alla sua maturazione e invecchiamento. Due gru a torre con un lungo braccio e una grande capacità di carico hanno assicurato un buon flusso di lavoro sia durante il montaggio dell’impalcatura di supporto che durante i lavori in calcestruzzo. I lavori del calcestruzzo sull’arco, compresa la posa dell’armatura, si sono svolti senza intoppi e senza problemi e sono durati solo tre mesi buoni.
Come l’arco, anche le colonne portanti del ponte sono cave. Su entrambe le sponde, le colonne furono completate prima del completamento dell’arco, mentre le sezioni superiori, situate sopra l’arco, furono realizzate solo dopo che il calcestruzzo aveva raggiunto una resistenza strutturale adeguata. La struttura della campata della carreggiata è costituita da una soletta in cemento armato, alleggerita da cavità longitudinali rotonde per ridurne il peso. Le campate assiali di questa parte del ponte misurano 17 metri.

TECNICA

Il ponte è stato progettato come una struttura in cemento armato, con un arco di 102 metri che ne costituisce l’elemento portante principale. Dal punto di vista architettonico, una tale progettazione è giustificata, poiché il ponte stradale si trova in prossimità del celebre ponte ferroviario in pietra di Salcano, rinomato a livello mondiale e qualsiasi altra soluzione architettonica sarebbe stata incompatibile con il contesto circostante.
Dal punto di vista geologico, l’arco del ponte è stato fondato, sul lato di Salcano, su strati di conglomerato, il che ha reso necessario un metodo di fondazione speciale con l’uso di pali e ancoraggi geologici. Sul versante del monte Sabotino, dove l’arco poggia anch’esso su pali, le condizioni di fondazione risultavano solo leggermente più favorevoli. Il problema maggiore nella costruzione del ponte è stato rappresentato dalla realizzazione dell’impalcatura portante della parte ad arco. La fondazione di questa impalcatura si basa su pali trivellati, poiché si trovava all’altezza del livello dell’acqua alta del fiume Isonzo, risalente a 50 anni. Le fondazioni dell’arco, invece, sono state posizionate al di sopra dell’altezza del livello dell’acqua alta registrato in un periodo di 100 anni.
Il compito dell’impalcatura era quello di sostenere tutti i carichi durante la costruzione dell’arco. Era costruito con tubi di ferro a forma di ventaglio a doppia faccia. Poiché ogni parte dell’impalcatura di supporto è stata costruita contemporaneamente su entrambe le sponde del fiume Isonzo, durante il montaggio è stato necessario ancorare l’impalcatura di supporto alla collina posteriore con funi d’acciaio. L’unione delle due parti del palco ha finalmente stabilizzato il palco stesso, che a causa dell’influenza dei forti venti che soffiano attraverso la valle dell’Isonzo ha dovuto essere assicurato lateralmente con ulteriori funi d’acciaio. Nel ponteggio portante di sostegno, costruito in poco più di tre mesi, sono stati installati complessivamente oltre 75 km di tubi in ferro per un peso complessivo di circa 400 tonnellate.
Particolare attenzione è stata prestata all’installazione del calcestruzzo nella parte ad arco del ponte. L’applicazione del calcestruzzo doveva avvenire simmetricamente su entrambe le metà e secondo un calendario geometrico e temporale ben definito. In sezione trasversale, l’arco è una scatola a tre camere ed è realizzato in cemento di 20 cm di spessore. Il cronoprogramma per la messa in opera del calcestruzzo doveva seguire le esigenze dello sviluppo temporale delle piccole deformazioni del calcestruzzo dovute alla sua maturazione e invecchiamento. Due gru a torre con un lungo braccio e una grande capacità di carico hanno assicurato un buon flusso di lavoro sia durante il montaggio dell’impalcatura di supporto che durante i lavori in calcestruzzo. I lavori del calcestruzzo sull’arco, compresa la posa dell’armatura, si sono svolti senza intoppi e senza problemi e sono durati solo tre mesi buoni.
Come l’arco, anche le colonne portanti del ponte sono cave. Su entrambe le sponde, le colonne furono completate prima del completamento dell’arco, mentre le sezioni superiori, situate sopra l’arco, furono realizzate solo dopo che il calcestruzzo aveva raggiunto una resistenza strutturale adeguata. La struttura della campata della carreggiata è costituita da una soletta in cemento armato, alleggerita da cavità longitudinali rotonde per ridurne il peso. Le campate assiali di questa parte del ponte misurano 17 metri.
Foto: Hana Furlan, Bungee jumping

L’IMPORTANZA DEL PONTE

Il 15 giugno 1985 fu solennemente inaugurata la strada del Collio, insieme al ponte sull’Isonzo. Questo nuovo collegamento garantì a Goriška Brda (Collio) un accesso rapido e moderno a Nova Gorica e alle altre regioni della Slovenia. Fin da subito, la strada divenne parte integrante della vita quotidiana della comunità locale, favorendo una rapida crescita dello sviluppo economico e sociale. Oggi è difficile immaginare l’impegno richiesto su entrambi i lati del confine nazionale affinché questo progetto potesse realizzarsi con tanto successo. Grazie a questa infrastruttura, si è incentivato anche lo sviluppo della rete stradale a Goriška Brda (Collio), contribuendo al progresso dell’intera area.
Con lo sviluppo del turismo ciclistico e l’apertura della pista ciclabile Plava-Salcano, il traffico di biciclette sul ponte stradale è aumentato significativamente. Per rispondere a questa esigenza, nel 2022 è stato costruito un ponte sospeso dedicato a pedoni e ciclisti nei pressi del vicino Kayak Center, permettendo loro di attraversare l’Isonzo in sicurezza senza dover utilizzare il ponte stradale. Nel frattempo, il ponte stradale di Salcano ha acquisito una nuova attrazione: il bungee jumping. Occasionalmente, infatti, vengono organizzati spettacolari salti nel vuoto da un’altezza di 55 metri sopra la superficie del fiume Isonzo.
Archivio PANG: Carta postale dell'Inaugurazione, 1985
Foto: Simon Monfardini

GLOSSARIO

UN AIUTO ALLA LETTURA DEL SITO

Ponte; Antenne o Torri; Apparecchi d’appoggio; Arco; Campata; Cavo/fune strutturale; Centina; Corda; Fondazioni; Freccia; Giunto; Impalcato; Larghezza sede stradale; Luce; Lunghezza ponte; Passerella; Pendini; Pile, Pilastri, Piloni; Piedritti; Pulvino; Spalle; Stralli; Struttura reticolare; Travi; Traversa; Traversina; Vincolo.