sagrado

Sacred Railway Bridge

Roberto OCERA
Alessandro OCERA

STORIA

Il ponte ferroviario, mai utilizzato, sull’Isonzo rientra nel progetto di potenziamento della linea ferroviaria Pontebbana, contenente l’ipotesi di costruzione di un allacciamento tra le stazioni di Redipuglia e San Giovanni al Natisone, ed è stato concepito nel 1949 sia in un’ottica di abbreviare il tracciato (di circa 15 km), sia in quella di raddoppiare la tratta Sagrado-Cormons, sia di raddoppiare lo scavalco del Fiume Isonzo in periodo di particolare instabilità politica. Nel progetto di potenziamento del traffico ferroviario merci del Friuli-Venezia Giulia grande importanza doveva assumere il passante Redipuglia – Cormons, che bypassava l’attuale percorso tra Trieste e Udine omettendo il passaggio obbligato per Gorizia (imposto ancora dal primo tracciato ferroviario asburgico del 1860), tagliando fuori il capoluogo isontino e collegando direttamente gli svincoli ferroviari di Redipuglia e di Cormons. L’opera, progettata dall’ing. Paolo Pellis, si è trascinata fino agli Anni ’80: furono realizzati un imponente sovrappasso in pieno centro nel Comune di Fogliano-Redipuglia, che richiese l’abbattimento di 7 abitazioni, il ponte di ferro sull’Isonzo a Sagrado e un altro sovrappasso in pieno centro a Cormons. Nel 1989 il progetto è stato definitivamente abbandonato senza che fosse mai stato posato l’armamento ferroviario e, negli stessi anni, si è provveduto alla posa del secondo binario sulla tratta Sagrado-Gorizia-Cormons. Di fronte ad una richiesta di chiarimenti sull’opera inviata nel 1992 dal ministro, l’ente Ferrovie rispose che la linea era funzionale e valida ma, semplicemente, non si intendeva completarla anche se per portarla a termine sarebbe bastato un modesto investimento, se paragonato a quanto già speso soltanto per realizzare le predette infrastrutture. Preso atto della decisione di non portare a termine la realizzazione, alcune di queste opere sono state di recente demolite, come i viadotti di Fogliano (2016) e Cormons (2024), altre sono state invece riconvertite: ad esempio è stato realizzato un bypass stradale che collega l’A34 Gorizia Villesse (nel frattempo anch’essa rimodernata ed adeguata agli attuali standard di traffico autostradale) alla statale, e che prosegue poi in comune di Mariano del Friuli evitando il centro cittadino e passando per alcuni chilometri proprio sul ex sedime ferroviario del tratto Redipuglia-Cormons, oppure il ponte in ferro che scavalca la medesima autostrada, sollevato e ruotato per dare continuità ad una strada di servizio riservata ai trattori e ai mezzi agricoli e realizzare un attraversamento ciclopedonale.

TECNICA

Il ponte, a struttura metallica, è costituito da otto campate aventi luci diseguali. Le campate di estremità misurano m. 50,95 (tra asse spalla ed asse pila) mentre le centrali m. 52,50 (tra gli assi delle pile). La sua sezione “fuori tutto” è pari a m. 5,90 x 7,20(h) circa.
Strutturalmente si tratta di otto campate discontinue in semplice appoggio con vincoli costituiti da cerniera e carrello. Il carrello presenta dei blocchi alla traslazione in senso trasversale necessari per assorbire sia la spinta laterale del vento (particolarmente rilevante secondo la normativa dell’epoca) che il contenimento dei moti anomali degli assi del treno sul binario, scaricati sulla struttura principale attraverso le longherine.
Il manufatto fu realizzato dalla ditta Giacomo Galtarossa – Costruzioni Metalliche e Meccaniche – di Padova in relazione al 4° lotto esecutivo dell’opera. La documentazione completa relativa all’appalto è presente presso la Biblioteca del Ministero dei LL.PP. a Roma. Il ponte, realizzato ormai da più di quarant’anni, da molto tempo non è più oggetto di manutenzione. Questo, più che nelle verniciature, è evidente per le traversine lignee e per le piastre in lamiera antisdrucciolo che alle stesse sono connesse per realizzare un piano calpestabile. Nulla da dire invece per quanto riguarda le connessioni strutturali (tutte chiodate) ed oggetto recentemente di verifica a campione di continuità da parte di ditta specializzata.

TECNICA

Il ponte, a struttura metallica, è costituito da otto campate aventi luci diseguali. Le campate di estremità misurano m. 50,95 (tra asse spalla ed asse pila) mentre le centrali m. 52,50 (tra gli assi delle pile). La sua sezione “fuori tutto” è pari a m. 5,90 x 7,20(h) circa.
Strutturalmente si tratta di otto campate discontinue in semplice appoggio con vincoli costituiti da cerniera e carrello. Il carrello presenta dei blocchi alla traslazione in senso trasversale necessari per assorbire sia la spinta laterale del vento (particolarmente rilevante secondo la normativa dell’epoca) che il contenimento dei moti anomali degli assi del treno sul binario, scaricati sulla struttura principale attraverso le longherine.
Il manufatto fu realizzato dalla ditta Giacomo Galtarossa – Costruzioni Metalliche e Meccaniche – di Padova in relazione al 4° lotto esecutivo dell’opera. La documentazione completa relativa all’appalto è presente presso la Biblioteca del Ministero dei LL.PP. a Roma. Il ponte, realizzato ormai da più di quarant’anni, da molto tempo non è più oggetto di manutenzione. Questo, più che nelle verniciature, è evidente per le traversine lignee e per le piastre in lamiera antisdrucciolo che alle stesse sono connesse per realizzare un piano calpestabile. Nulla da dire invece per quanto riguarda le connessioni strutturali (tutte chiodate) ed oggetto recentemente di verifica a campione di continuità da parte di ditta specializzata.

ATTUALITÀ

Cosa fare del ponte sull’Isonzo? L’idea è venuta all’ex Provincia, che ha ipotizzato di utilizzarlo per un collegamento ciclopedonale fra il Carso e il Collio, inserendo nel programma triennale 2015-2017 l’opera denominata “Realizzazione di una pista ciclabile Gorizia-Grado (percorso internazionale) sul sedime della linea ferroviaria incompiuta”.
Prima di procedere alla progettazione della pista ciclabile che attraverserà l’Isonzo lungo il tracciato ferroviario è stato però necessario accertare (nel 2016) le caratteristiche strutturali del ponte. Esaminato il certificato di idoneità statica, la giunta provinciale ne ha deliberato il suo futuro utilizzo per l’appunto come viabilità ciclo-pedonale e sostegno di una tubazione metallica di fognatura.

GLOSSARIO

UN AIUTO ALLA LETTURA DEL SITO

Ponte; Antenne o Torri; Apparecchi d’appoggio; Arco; Campata; Cavo/fune strutturale; Centina; Corda; Fondazioni; Freccia; Giunto; Impalcato; Larghezza sede stradale; Luce; Lunghezza ponte; Passerella; Pendini; Pile, Pilastri, Piloni; Piedritti; Pulvino; Spalle; Stralli; Struttura reticolare; Travi; Traversa; Traversina; Vincolo.